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EMDR è l’acronimo di “Eye Movement Desensitization and Reprocessing”, ossia desensibilizzazione e
rielaborazione attraverso i movimenti oculari.
È un trattamento supportato empiricamente ed evidence based per il disturbo post traumatico da
stress (DPTS), ma utilizzato ed efficace anche con:
L’EMDR è focalizzato sul ricordo dell’esperienza traumatica o dell’evento stressante che ha
contribuito a sviluppare la patologia o il disagio che si presenta e, tramite l’utilizzo di movimenti
oculari o di altre forme di stimolazione alternata destra/sinistra, si pone l’obiettivo
di desensibilizzare tali ricordi, facendogli perdere la carica emotiva negativa che inevitabilmente
possiedono.
La patologia è vista come ricordi non elaborati, quindi l’elaborazione porterà a una riduzione o
eliminazione della sintomatologia.
Già Freud nel 1895 scrive “Penso che quest’uomo stia soffrendo a causa dei suoi ricordi”… un
ricordo che si ripresenta con tutta la sua carica negativa, poiché le informazioni legate
all’esperienza traumatica non sempre vengono completamente elaborate.
Quando questo avviene, il ricordo viene archiviato in maniera adattiva, non viene dimenticato.
Essendo un metodo psicoterapico strutturato, facilita il trattamento di diverse psicopatologie e
anche esperienze più comuni ma emotivamente stressanti, infatti questo approccio terapeutico
viene utilizzato tanto per alleviare i disturbi derivanti dai cosiddetti piccoli traumi, caratterizzati da
una percezione di pericolo non particolarmente intensa (ad esempio, l’aver subito umiliazioni da
bambini che lasciano un segno anche nell’individuo adulto, oppure le umiliazioni subite sul posto
di lavoro, ecc.); quanto per alleviare i disturbi derivanti dai cosiddetti grandi traumi che portano
alla morte o comunque minacciano gravemente l’integrità fisica di sé stessi o delle persone
circostanti (ad esempio, catastrofi naturali, incidenti particolarmente gravi, ecc.).
Nel trauma c’è un ricordo chiaro pertanto EMDR puó essere utile per affrontare:
La terapia EMDR ha come base teorica il modello AIP (Adaptive Information Processing) che
affronta i ricordi non elaborati che possono dare origine a molte disfunzioni. Numerosi studi
neurofisiologici hanno documentato i rapidi effetti post-trattamento EMDR.
Il passato deve essere un posto a cui fare riferimento, non il posto dove stare ogni giorno!
Gli effetti dei movimenti oculari sono stati scoperti da Francine Shapiro nel 1987 e nel 1989 viene
fatto il primo studio controllato e pubblicato.
All’oggi è scientificamente comprovato da più di 44 studi randomizzati controllati condotti su
pazienti traumatizzati e documentato in centinaia di pubblicazioni che ne riportano l’efficacia nel
trattamento di numerose psicopatologie.
La vita non è quella che si è vissuta,
Gabriel Garcia Marquez
ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla
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